Come prepararsi all'arrivo di un gattino a casa

Finalmente arriva un nuovo Guest Post, è bellissimo lasciare un pochino del mio spazio a un ospite, è una cosa che adoro e oggi lascio subito la parola a Elisa di www.miciogatto.it, che si presenta così:

“Gattara dalla nascita, ho deciso di condividere la mia passione per i gatti, creando qualcosa di utile per aiutare tutte quelle persone che li amano.

E’ nato così MicioGatto, grazie soprattutto al contributo paziente dei miei due mici, Lady ed Oscar, che si prestano quotidianamente al supplizio di essere fotografati… Ma sono ben felici di testare crocchette, cibi sfiziosi e suppellettili per gatti.”

Ovviamente parliamo di gatti, pensa che il 2017 è stato l’unico anno della mia vita adulta che non ho in famiglia un gatto e non sai quanto mi manca…

Ma bando ai ricordi, lascio la parola ad Elisa.

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Hai presente quei batuffoli di pelo morbidosi, con gli occhioni grandi, che ti guardano con infinito amore e gratitudine?

Ecco questo è il gatto quando ti chiede il cibo!

Ed hai presente un cucciolo che si struscia su di te, facendo le fusa, scaldando le tue ginocchia nei lunghi e freddi inverni?

Si, è sempre il gatto, quando vuole le coccole.

Quando sogniamo un gatto non possiamo fare a meno di immaginarci la nostra vita con lui circondata da un alone di romanticismo, dolcezza ed infinite coccole, idea che poi viene un po’ ridimensionata quando abbiamo a che fare con lui nella realtà.

Perché il gatto non sempre è come lo immaginiamo, e dobbiamo essere pronte a tutto.

Da quando sono diventata la “gattara del web” ricevo tantissime domande su come accogliere al meglio un gattino, a come fare in modo che non rovini i mobili, non si arrampichi sulle tende, non si faccia le unghie sul divano.

La realtà è che bisogna essere pronti al peggio, così se la situazione non dovesse essere proprio disastrosa, potremo goderci il nostro micio senza false aspettative.

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Io ve la butto li nella maniera più brutta, per prepararvi, perché adottare un micio è una responsabilità che deve essere presa con cognizione di causa.

Ma si può, effettivamente, preparare la casa per accogliere un gattino senza che inizi subito a fare i disastri?

Si, si può, ed ora vi spiego come:

  1. Creare un ambiente a misura di gatto

Hai le ballerine di porcellana sulla mensola: toglile.
Hai quel prezioso vaso della nonna che tieni come una reliquia? Deponilo al sicuro finchè il gatto non sarà cresciuto.
Ti piacciono i fermatenda luccicosi con i filancetti? Considera di eliminarli per un po’.
Parti dal presupposto che il gatto esplorerà l’ambiente in tutte le sue dimensioni, quindi pavimento, anfratti, armadi, ripostigli, ma anche mensole sopraelevate, lampadario, tende e suppellettili.
Lui è fatto così, è la sua natura, e quello che puoi fare per renderlo felice, è permettergli di farlo, riponendo le tue preziose cose lontano da lui.
Certo puoi leggermente educarlo scoraggiando l’arrampicata sulle tende, ma non potrai sempre essere in casa per tenerlo d’occhio. Prevedi l’acquisto di un tiragraffi alto su cui si possa arrampicare liberamente, e dedicagli qualche mensola per fargli osservare l’ambiente dall’alto

  1. Suddividere le zone del micio
    Il gatto tende a suddividere il suo territorio in zone: una per la caccia, una per il riposo, una per i bisogni ecc.
    Puoi provare a creargli questa mappa del territorio collocando già ciotole, lettiera e cuccia dove vuoi tu, ma non è detto che il gatto gradisca.
    Evita però di creare in casa “la zona del gatto” con ciotole, lettiera e cuccia vicine…gradiresti tu mangiare accanto al tuo wc?
    Le ciotole del cibo devono essere collocate lontane dalla lettiera, mentre per la zona nanna ti consiglio prima di vedere dove il gatto gradisce dormire, e poi predisporgli in quel punto un cuscino morbido.
    Una chicca: i gatti preferiscono bere lontano dal loro cibo. In natura infatti, i felini tendono a bere lontano dalle carcasse degli animali di cui si cibano, in modo che l’acqua non sia contaminata. Per cui, sì, meglio prevedere una angolo con il cibo e un altro angolo della cucina con la ciotola dell’acqua, anche se per te è scomodo.

  2. Proteggere i mobili
    Qui tocchiamo un tasto dolente: sperare che i nostri divani e cuscini rimangono immacolati, è pura utopia. Farsi le unghie è un bisogno naturale per il gatto, non smetterà mai, e cercherà la superficie e la zona che per lui è più funzionale. Alcuni gatti gradiscono graffiare in verticale, altri in orizzontale. Per loro è un modo per marcare il territorio, per sentirsi sicuri e per definire quella zona come “casa mia”.
    Quello che puoi fare per limitare i danni è collocare un tiragraffi nel punto in cui vedi il gatto graffiare di più. Anche più di un tiragraffi. Meglio sceglierne uno alto, in modo che il gatto possa stiracchiarsi completamente e liberamente. Inutile mettere il tiragraffi in un angolo, il gatto marca le zone di passaggio! Quindi non ha altra scelta che “gattificare la casa“ 🙂

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Ti ho spaventato? Ti è passata la voglia di un gatto?

Non credo che tutto ciò ti fermerà se lo desideri veramente.

Se invece apprezzi di più le ballerine di porcellana… bhe, ti dico di desistere e non prendere un gatto, altrimenti la tua collezione farà sicuramente una brutta fine.

Chi pensa che il gatto non sia impegnativo sbaglia di grosso, ma anche chi pensa che il gatto sia opportunista e non si affezioni alle persone.

Vedere un gatto felice è una gioia che ti ripagherà di tutti i sacrifici che fai per lui e inizierai ad amare anche la poltrona rovinata dai suoi graffi.

Imparerai a vivere con i vestiti sempre pieni di peli, ad amare la sveglia alle 5 di mattina perché lui vuole giocare, ed anche i suoi bisognini fuori dalla lettiera quando non è completamente pulita.

Ma amerai anche guardarlo dormire beato, sereno, sentirlo fare le fusa riconoscente, ed imparerai da lui ad allenare tante virtù: la pazienza, l’umiltà e anche la saggezza.