come fare in casa garze grasse cicatrizzanti e antisettiche

Ieri pomeriggio sono andata fare una passeggiata, ho preso una storta e sono caduta, niente di grave mi sono sbucciata il ginocchio e tornata a casa avrei avuto un gran bisogno di una garza grassa.

La garza grassa e una garza medicata, impregnata di varie sostanze che sono in formulazione appunto “grassa” che, oltre a curare e a favorire la rigenerazione della cute, è “antiaderente” cioè non aderisce alla ferita e si toglie senza rischiare di strappare la cute già in granulazione quando viene tolta.

Le garze grasse sono indicate per ferite superficiali come la mia (che puoi vedere nella foto qui sotto) ma anche per ulcere e ustioni lievi.

Quelle che vendono in farmacia possono essere semplicemente “paraffinate”, cioè imbevute di paraffina inerme che non aderisce alla ferita senza a portare altri benefici, oppure possono essere antisettiche e/o rigeneranti.

In casa ovviamente non ne avevo, ma avevo gli ingredienti per crearne una ancora più efficace e completamente naturale, cioè: cerotti traspiranti sterili e Miele di Manuka.

ginocchio sbucciato

Seguimi anche su Facebook:

Devi sapere che il miele di Manuka è stato protagonista di vari studi scientifici che hanno evidenziato che ha proprietà antibatteriche e cicatrizzanti ancora maggiori rispetto al miele normale (di cui già si conoscevano queste proprietà) e ancor più degli antibiotici usati sia per uso topico che per uso interno.

Sulle ferite crea un ambiente favorevole alla guarigione che aiuta le cellule di granulazione a crescere a filo delle ferite prevenendo cicatrici e deformità della cute, distrugge i batteri, anche quelli antibiotico resistenti, crea una barriera protettiva, stimola la ricrescita dei tessuti e ha anche un’azione antinfiammatoria che riduce il dolore.

Il merito va all’alto contenuto di MethylGlyOxal contenuto nel miele monofiore dell’albero di Manuka (Leptospermum Scoparium).

L’effetto antibiotico di questo particolare tipo di miele viene misurato con la sigla MGO™ che indica proprio il contenuto di MethylGlyOxal di ogni vasetto, di solito si va da 100MGO fino a 550MGO, gli studi hanno evidenziato che più alto è il contenuto di questo componente e maggiore è l’efficacia terapeutica, ma poi salendo oltre 600MGO gli effetti si stabilizzano quindi non è il caso di acquistare miele con concentrazioni maggiori.

LEGGI ANCHE  Come riutilizzare le bucce di banana: 9 idee utili e intelligenti

C’è da dire che più alto è l’indice MGO ( e gli altri indicatori) e più caro è il prezzo che va da 20 a 80 euro circa per un vasetto da 500 grammi.

L’indicazione di purezza del miele oltre ad essere evidenziata dalla sigla MGO per indicare la quantità di metilgliossale contenuta nel vasetto, può essere affiancata anche ad altri indicatori.

Un altro di questi indicatori è la sigla UMF, rilasciata dall’Associazione Active Manuka Honey (AMHA) in relazione ad una serie di test che mettono a confronto l’attività antibatterica del miele di Manuka con il fenolo (che è un potente disinfettante), l’indicazione del titolo UMF va da 0 –4 in su, UMF 0-4 indica un miele equivalente al miele normale, quindi senza una particolare attività terapeutica , UMF 10-14 ha attività antibatterica, UMF 15 è attivo contro un gran numero di batteri resistenti, UMF 15+ ha un effetto altamente terapeutico.

Un ulteriore indicatore è la sigla KFactor, introdotta dal produttore Manuka Wedderspoon, che ha un KFactor 12 indicante che il 65% dei pollini contenuti sono di Manuka, il KFactor 16 con il 75% di pollini garantiti di Manuka e il KFactor 22 con il 90% di polline di Manuka.

Per essere sicura che il miele che acquisti sia originale e certificato controlla l’etichetta, deve riportare sempre le sigle UMF o MGO, il nome del produttore e il numero di licenza rilasciato dalla Nuova Zelanda.

Le ricerche vanno avanti solo da una ventina di anni ma non si fermano e il miele di Manuka viene testato per tanti disturbi sia lievi che gravi.

C’è stata addirittura una ricerca quinquennale capitanata dai ricercatori dell’Università degli Emirati Arabi Uniti che ha evidenziato che il Manuka Honey è attivo anche contro le cellule tumorali, stimolando l’apoptosi (una forma di morte cellulare programmata) riesce a fermarne la crescita e usato in combinazione con i normali farmaci chemioterapici riesce a ridurne gli effetti collaterali. Se vuoi leggere tutto l’articolo della Stampa su questo studio scientifico puoi trovarlo cliccando qui.

LEGGI ANCHE  Questo è il modo migliore e più sicuro per lavare frutta e verdura

Alla luce di tutte queste informazioni questo tipo il miele di Manuka è perfetto per la medicazione di tutte le piccole ferite e ustioni che possono capitare in famiglia, sia per i grandi che per i bambini.

Per questo motivo ne tengo sempre un barattolo in casa insieme a dei cerotti traspiranti.

Quando mi capita di dover fare una medicazione prima disinfetto con un po’ di acqua ossigenata, asciugo tamponando leggermente, poi con una spatolina o un cucchiaino spalmo un velo di miele sulla garza del cerotto, in modo che sia impregnata e applico sulla ferita.

Se è il caso cambio la medicazione per eliminare eventuali essudazioni e tenere la ferita sempre pulita e voilà.

Per i bambini non brucia assolutamente e non da problemi di nessun tipo.

Il miele di Manuka può anche essere assunto per via orale per stimolare le difese immunitarie e proteggere dalle infezioni, le dosi sono: per i bambini da 24 mesi a 11 anni un cucchiaino 2 volte al giorno, mattino e sera prima, per i grandi da 12 anni in su un cucchiaio 2 volte al giorno sempre mattino e sera.

Essendo un miele ha anche qualche piccola controindicazione legata alla sua composizione:

– se hai il diabete consulta il medico, essendo ricco di zuccheri non è indicato

– se sei allergico al miele non puoi usarlo per via orale e consulta il medico prima dell’uso topico.

– se sei allergico alle api consulta il medico per essere sicuro di poterlo usare sia per uso topico che per via orale