Ieri ho letto un articolo molto interessante su Focus di questo mese, se vi capita tra le mani sfogliatelo e a pagina 14 soffermatevi su “Fatti per rompersi”…

Il tema è la teoria sull’obsolescenza programmata degli oggetti che compriamo ogni giorno, in particolare elettrodomestici che oggetti elettronici, ma anche lampadine, collant e tanto tanto altro.

Questo “segreto di Pulcinella” va a collegarsi perfettamente su quello che ho scoperto e scritto in Frullatore a immersione: segreti per comprarlo, usarlo al meglio e mantenerlo a lungo.

Ci sono fior di studi e ricerche che hanno dimostrato che l’obsolescenza programmata non è cosa recente e che non è solo una specie di teoria complottistica.

Scommetto che ti sei accorta anche tu che le cose sembrano durare sempre meno man mano che andiamo avanti con la tecnologia, anche se sembra un controsenso.

Noi italiani siamo ancora molto indietro anche su questi pensieri, invece in Germania in Francia ed altri paesi del nord Europa sono fiorite tante iniziative non solo per studiare il fenomeno, ma anche per porvi rimedio, anche perché oltre all’enorme costo per le famiglie c’è un costo ancora più grave, quello per l’ambiente!

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Un’idea molto interessante sono i “Repair Cafè” ideati da Martine Postma, dei luoghi dove portare gli elettrodomestici rotti per imparare ad aggiustarli da sé con l’aiuto e gli attrezzi di tecnici ed volontari.

In Francia e in Svizzera stanno studiando leggi apposite per combattere l’obsolescenza programmata, ad esempio con l’obbligo per le aziende di sostenere i costi dello smaltimento dei loro prodotti guasti.

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Obsolescenza programmata: quello che compriamo è progettato per rompersi?