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Cellule del tessuto cordonale: la nuova frontiera delle staminali
By Casa Organizzata in ECO_genitori, Post sponsorizzato, Varie No Comments Tags: gravidanza, salute, sponsor

Nei giorni scorsi ho avuto dei problemi di salute e sono finita all’ospedale.
Niente di irrisolvibile, ma quando finisco in mezzo a persone che stanno male non riesco a non pensare a quante malattie gravi ci sono e ci affliggono.
Alcune sono come la mia, risolvibili in tempi più o meno brevi, altre invece non sono così facili da guarire, molte diventano croniche, molte richiedono interventi rischiosi e molte sono incurabili.
Tanti di questi disturbi più gravi si possono curare con le cellule staminali, quasi non ci credevo quando ho letto quante sono, l’elenco completo si trova qui ed è stato stilato dal Ministero della Salute.
Tra quelle più tristemente note ci sono leucemie, linfomi, talassemie, aplasie midollari e le immunodeficienze congenite.
E’ un elenco che dovremmo conoscere tutti per capire quanto le cellule staminali del cordone ombelicale sono importanti ed evitare in futuro di buttarle via al momento del parto.
Nel 2015 sono nati nel nostro paese poco meno di 500 mila bambini e il dato allarmante è che la maggior parte dei cordoni ombelicali non sono stati conservati e sono persi per sempre.
La cosa certa è che al momento della nascita quel piccolo concentrato di miracolose cellule staminali non dovrebbe essere sprecato e invece succede molto frequentemente.
Io quello dei miei due figli l’ho sprecato, per ignoranza mia e per mancanza di informazioni da parte delle strutture ospedaliere a cui mi sono rivolta.
Per evitare di farlo ancora nel 2016 bisogna informarci, dobbiamo farlo noi mamme e papà in modo da non arrivare al momento del parto senza un piano anche per questo aspetto.
Praticamente il cordone ombelicale può essere donato per un futuro uso eterologo, ma le strutture sono ancora poche in Italia e l’elenco delle strutture lo puoi trovare qui, oppure conservato per un uso autologo in una banca estera. La percentuale per trovare un donatore con le cellule staminali eterologhe è di 1 su 40mila, nel caso di donazione tra consanguinei è di 1 su 4.
Per non arrivare all’ultimo momento e non avere più il tempo di decidere cosa fare e come farlo la cosa migliore è attivarsi intorno alla 30ma settimana di gravidanza per informarsi sulla trafila e sulle analisi che è necessario fare.
Compilati i moduli e fatte le analisi e ricevuto il nulla osta dal Ministero della Salute si può andare tranquille in ospedale.
Questo post è offerto da Famicord, Banca del Cordone Ombelicale e Centro di Ricerca e di Sperimentazione Medica.
ridurre l’inquinamento in casa: 3 trucchi + 30% di sconto DYSON
By Casa Organizzata in ECO_genitori, ECO_logica, Post sponsorizzato No Comments Tags: allergie, inquinamento, sponsor
 La qualità dell’aria dentro casa (ma anche a scuola e in ufficio) non è così buona come pensiamo.
La qualità dell’aria dentro casa (ma anche a scuola e in ufficio) non è così buona come pensiamo.
Siamo abituati a credere che l’inquinamento sia solo nell’ambiente esterno, in città lo smog si vede e si annusa e quindi è facile capire che c’è qualcosa che non va. Dentro gli ambienti chiusi non sempre è così facile rendersene conto ma è questa l’aria che respiriamo per la maggior parte della giornata e il rischio di inquinamento è molto alto.
La colpa è di tanti fattori: i materiali di cui è costruito l’ambiente e l’arredamento (ma anche i tessili trattati), il riscaldamento o il condizionamento, la cucina e la cottura del cibo, i prodotti che usiamo per la pulizia, gli insetticidi, il fumo di sigaretta, spray, e tante altre cosette.
Per fortuna ci sono alcune abitudini e alcune soluzioni che riducono la concentrazione delle sostanze tossiche volatili, ecco le tre che uso sempre:
1. apri spesso le finestre
Cambiare l’aria è il modo migliore per disperdere le particelle nocive dell’aria interna alle abitazioni, se abiti in città evita gli orari più trafficati dalle auto ma via libera per la mattina presto e la sera.
2. circondati di piante che catturano le sostanze dannose
Ci sono stati diversi studi (anche della N.A.S.A. pensa un po’) sulle piante che purificano l’aria, alcune tra le più comuni e semplici da curare sono utilissime: la dracena (il tronchetto della felicità), l’aloe vera, la gerbera, lo spatifillo, il photos, la sanseveria e molte altre.
3. usa detergenti il più possibile naturali ed ecologici
Vabbè, questo lo ripeto in continuazione, i detergenti e tutte le altre cose che usiamo per pulire, deodorare ed eliminare gli insetti in casa sono a rischio, scegli i tuoi detersivi in modo che siano ecologici oppure scegli le tue ricette e preparali da sola.
Queste sono piccoli escamotage, se invece vuoi rimuovere drasticamente dall’aria presente negli spazi chiusi il 99,95% degli allergeni e degli agenti inquinanti di dimensioni fino a 0,1 micron ci ha pensato Dyson con un nuovo elettrodomestico, il purificatore Dyson Pure Cool™.
Dai un’occhiata al video, secondo me è l’ideale per le stanze dove soggiorniamo di più (mi viene in mente la cameretta dei bambini) e visto che è bello e piccolo si può anche spostare dove serve di più in ogni momento.
Se stai pensando di comprarlo affrettati perché hai la possibilità di avere un coupon sconto del 30% entro il 20 giugno 2016, clicca sul bottone giallo qui sotto e richiedi il buono.
Ordinare la cameretta: un gioco da bambini!
By Casa Organizzata in ECO_genitori, il metodo casa organizzata No Comments Tags: bambini, cameretta, ordine, organizzazione

Quando il nostro bambino non è più un bebè e dispone di uno spazio a lui dedicato, dovrà imparare che l’atmosfera armonica della sua stanza dipende molto dall’ordine che lo circonda.
In fondo i bambini passano nella loro stanza la maggior parte del tempo ed è importante che rispettino alcune importanti regole e che imparino ad apprezzare i benefici di una cameretta pulita ed ordinata.
Magari, soprattutto per i più piccoli, sarà difficile capire da subito i concetti di ordine e pulizia, ma non trovare i loro giochi preferiti perché immersi nella confusione, li farà impazzire e dopo pianti, lamenti e scongiuri ai genitori per essere aiutati, infondergli la responsabilità di avere cura delle proprie cose per essere in grado di usufruirne, può essere una soluzione.
E’ quindi importante trasmettergli, sin da piccolo, l’abitudine di mettere in ordine ovviamente seguendolo da vicino e utilizzando metodi e giochi che stimolino il suo impegno.
All’inizio noi grandi dovremo fare gran parte del lavoro, ma l’impressione che dobbiamo dare al bambino è quella che lui sarà il responsabile dell’ordine e non noi.
Dotati di fantasia ed inventa le ragioni più fantasiose per insegnargli, del tipo: le bambole hanno bisogno di dormire e quindi vanno riposte nello spazio adibito per la nanna, le macchinine dovranno essere parcheggiate al posto giusto per non rischiare multe ed incidenti…e così via!
Insegnare che ogni cosa va messa sempre nello stesso posto aiuterà i tuoi bambini ad essere adulti organizzati.
Certo capiterà che i piccoli (e anche quelli non troppo piccoli) non ti diano retta, cerca comunque di mantenere la pazienza e seguili nel loro percorso di apprendimento dell’ordine.
Se i vari tentativi per coinvolgerli in questo arduo compito del riordino non hanno dato i risultati sperati, se i tuoi bambini continuano a mostrarsi ostili alla disciplina, puoi provare con la tecnica dei time-out proposta dal sito per le mamme mammaoggi.
Come supporto e suggerimento: metti nella stanza la stanza dei tuoi figli contenitori di varia misura, da utilizzare ognuno per una determinata categoria di giochi.
All’inizio puoi sfruttare la loro naturale propensione a togliere e mettere gli oggetti da scatole e recipienti per insegnar loro a depositare i vari giocattoli, ognuno nel suo apposito contenitore.
Puoi coinvolgerli facendogli fare dei disegni raffiguranti i loro giochi da apporre nel rispettivo recipiente o semplicemente, quando già saranno in grado di leggere, scrivere delle etichette insieme a loro.
E’ importante effettuare abbastanza regolarmente una selezione dei giochi, durante l’infanzia molti bambini accumulano in poco tempo un’infinità di giocattoli che poi crescendo si rovinano o lasciano il posto ad altri giochi. Insieme cercate di stabilire quali sono i giocattoli da tenere nella cameretta, magari alcuni si possono trasferire in cantina o possono essere regalati a cugini ed amici o ancora meglio donati ad associazioni che distribuiscono giocattoli ai bimbi meno fortunati.
Abbiamo fatto in modo che lo spazio della cameretta si adatti alle diverse tappe della sua crescita, sarà altrettanto importante insegnare ai nostri figli come avere cura del proprio spazio e delle proprie cose, soprattutto se non prevediamo di passare il nostro prezioso tempo a correre dietro ai loro giocattoli. Coinvolgerli da subito nelle faccende domestiche, assegnar loro il compito di tenere la stanza ordinata e più tardi anche qualche altra faccenda come aiutare la mamma a preparare la tavola o a raggruppare la biancheria per la lavatrice, contribuirà in generale alla loro educazione e potrà trasformare i nostri figli in validi assistenti per la pulizia e la cura della casa.
Di corsa a lavarsi i dentini: 5 regole per lavabo e portaspazzolino a prova di germi
By Casa Organizzata in ECO_genitori, il metodo casa organizzata, Post sponsorizzato No Comments Tags: bagno, bambini, igiene, porta spazzolini, pulire, pulizie, spazzolino da denti, sponsor

Bambini e dentini da lavare non sono un binomio perfetto, quando hanno imparato a lavarseli bene, dopo tante prove e un po’ di allenamento bisogna essere sicuri che lavabo, portaspazzolino e spazzolino siano a prova di germi e tenuti nel posto e nel modo migliore.
Purtroppo il bagno è una delle stanze più a rischio in questo senso e pare che proprio il spazzolini e porta spazzolini siano tra gli oggetti più sporchi di casa.
Per risolvere la questione basta seguire alcune regole d’oro, regole elementari ma a cui non pensiamo, così ho pensato di fare un piccolo compendio con elencate tutte le cose importanti da tenere d’occhio e da fare per mantenere il tutto a prova di germi e le stesse regole possono essere insegnate anche ai bambini un po’ più grandicelli in modo che si responsabilizzino anche loro.
1. Lo spazzolino va cambiato al massimo ogni 3 mesi, ma se è rovinato si deve cambiare appena le setole si piegano e si usurano. Anche con lo spazzolino elettrico bando al risparmio, le testine devono essere sostituite con la stessa frequenza.
2. Lo spazzolino è personale e non si scambia neppure con le persone più vicine, neanche con la mamma. La nostra bocca è piena di germi che trasferiamo sullo spazzolino con lo spazzolamento, ognuno ha la propria flora e usando lo spazzolino di un’altra persona introduciamo nel nostro organismo dei germi estranei che possono causarci problemi, per i bambini ovviamente è ancora peggio.
3. Dopo essersi lavati i denti lo spazzolino va risciacquato accuratamente e asciugato con un salvietta di carta pulita. I germi proliferano nell’umido quindi riducendo l’umidità tra le setole riduciamo anche la proliferazione.
4. Igiene assoluta per il portaspazzolino che va pulito almeno due volte a settimana con acqua e sapone o un detergente disinfettante. Io al classico bicchiere preferisco quello che tiene gli spazzolini in posizione verticale e che fa scivolare via l’acqua. In questo modo gli spazzolini non si toccano uno con l’altro e l’umidità residua tra le setole va via in fretta. Invece bisogna evitare assolutamente di appoggiare gli spazzolini sul lavabo, anche se l’abbiamo appena pulito e disinfettato.

5. Tutto quello che c’è intorno al portaspazzolini va tenuto pulito ogni giorno con un detergente apposito, in primis il lavabo, ma anche il porta sapone e tutto quello che appoggiamo lì intorno. Io per avere sempre tutto pulito senza perdite di tempo (che non ho) tengo sempre in bagno uno spray disinfettante per le superfici e alcune salviette di carta o di stoffa, ogni mattina e goni sera faccio una passata veloce e tutto è perfetto in meno di 5 minuti.
Questo post è offerto da Amuchina.
Amuchina è un’azienda italiana nata negli anni ‘30, distribuisce prodotti per la pulizia e l’igiene, disinfettanti per le piccole superfici della casa (come cucina e bagno) come Amuchina Superfici Spray che grazie alla sua formula ad azione sgrassante permette una pulizia profonda di tutte le superfici trattate, anche quelle particolarmente unte e caratterizzate dallo sporco più resistente (forni e fornelli, piani di preparazione dei cibi, frigoriferi, ecc.). Amuchina Superfici Spray Disinfettante Sgrassatore Attivo risulta anche adatto per l’igiene di tutte le superfici che vengono in contatto con i neonati e bambini (fasciatoi, seggioloni, lettini, vasche per il bagnetto, giocattoli, ecc.).
Incontri ravvicinati con i pidocchi: niente panico
By Casa Organizzata in ECO_genitori, Post sponsorizzato 1 Comment Tags: bambini, pidocchi, sponsor
 Che paura che fanno i pidocchi, più per la “nomea” che per l’effettiva pericolosità del contagio nessuno vuol rivelare di aver avuto un incontro ravvicinato  con questi piccoli parassiti a cui io, fin da quando i miei bambini erano piccoli, storpio il nome in “Pinocchi” per togliere l’alone di terrore che li circondano e per sdrammatizzare il fatto che ogni anno arrivano puntuali nelle aule, da quando si comincia la scuola materna fino almeno alla fine della scuola media…
Che paura che fanno i pidocchi, più per la “nomea” che per l’effettiva pericolosità del contagio nessuno vuol rivelare di aver avuto un incontro ravvicinato  con questi piccoli parassiti a cui io, fin da quando i miei bambini erano piccoli, storpio il nome in “Pinocchi” per togliere l’alone di terrore che li circondano e per sdrammatizzare il fatto che ogni anno arrivano puntuali nelle aule, da quando si comincia la scuola materna fino almeno alla fine della scuola media…
Ci tengo a dire che i pidocchi fanno capolino anche nelle migliori famiglie, non c’è da vergognarsi e non è certo una questione di igiene, addirittura 1 milione e mezzo di persone in Italia vengono contagiate ogni anno, altro che epidemia!
Non è il caso di colpevolizzarsi o, peggio, colpevolizzare i bambini.
Ovviamente anche a casa mia sono approdati almeno due volte al tempo della scuola dell’infanzia, i miei bimbi portavano il classico caschetto che ben si presta al contagio insieme all’età e ai giochi un po’ appiccicosi dei piccolini.
Quando i pidocchi arrivano non c’è altro da fare che comprare il solito veleno in farmacia e fare il trattamento a tutta la famiglia con pettinino e pianti annessi e connessi, non siamo scampati anche a questa avventura e non dico quanto ci avrebbe fatto comodo un trattamento veloce e senza la tortura del pattinino, dei nodi e delle liti per tener fermi i pargoli, e non parliamo poi del trattamento su di me che ho i capelli lunghi, fini e che si annodano solo a guardarli!
Dopo il secondo trattamento familiare abbiamo deciso di accorciare i capelli, avendo due figli maschi non ci sono stati problemi in questo senso, comprato un regolacapelli ormai sono anni che li tagliamo così, belli corti, e non ci sono più stati problemi di parassiti scolastici, capisco che chi ha bambine in casa non può optare per una soluzione così radicale ma il fatto che fino ad ora non esistessero lozioni preventive, salvo quelle delle nostre nonne che non hanno un’efficacia provata e sicura, è una bella scocciatura!

Oltre alle ricette di lozioni preventive tramandate dalle nonne, a base di aceto e lavanda, adesso ci sono delle armi in più che arrivano dal nord Europa, i prodotti si chiamano Hedrin e finalmente tornano anche in Italia dopo aver fatto un successo planetario in Inghilterra, in Francia, in Danimarca e in Irlanda.
Ma cos’hanno di diverso questi prodotti rispetto a quelli che troviamo di solito?
La differenza sta nel principio attivo, non ci sono più veleni che ormai sono risultati inefficaci nell’80% dei casi sui nuovi “super pidocchi” secondo i ricercatori del Communicable Disease Surveillance Centre di Cardiff.
Non essendo a base di veleni non viene assorbito e può essere usato sia sui bimbi piccolissimi (dai 6 mesi di età) sia dalle donne in gravidanza, un portento, io sogno un prodotto del genere anche per le pulci degli animali domestici!
Siccome insieme a me e ai miei bambini vivono cagnolini e gattini la lotta ai parassiti è sempre attiva ma prodotti così innocui purtroppo non ce ne sono e dobbiamo fare ancora i conti con i veleni che io tanto odio!
Come scegliere le uova più sane e nutrienti
By Casa Organizzata in ECO_genitori, ECO_logica, Menu 1 Comment Tags: alimentazione, fare la spesa, mangiare, salute, spesa, uova
 Le uova sono buone e fanno bene, contengono tante vitamine e biodisponibili e sono tra le fonti proteiche migliori.
Le uova sono buone e fanno bene, contengono tante vitamine e biodisponibili e sono tra le fonti proteiche migliori.
E’ ormai sfatato il mito che troppe uova facciano male, nelle persone sane non danno problemi di nessun genere ma è importante che siano uova fresche e genuine, purtroppo in molti casi viene prima il profitto della qualità e quindi bisogna imparare a sceglierle molto bene quando siamo nei negozi o al supermercato.
Per prima cosa è importante fare attenzione alla confezione: meglio scegliere quelle di cartone per due motivi, prima di tutto non c’è il rischio che si formi della condensa all’interno che rovina la qualità delle uova, in seconda battuta sono più ecologici e possono essere riutilizzati in tanti modi divertenti, ad esempio per creare un piccolo set per il cucito o tante altre cose utili e divertenti.
La seconda cosa da controllare è la freschezza delle uova, con la data di scadenza insieme alla data di deposizione, le uova invecchiano molto velocemente e già dopo soli 9 giorni dalla deposizione tanti nutrienti utili al nostro organismo se ne sono andati. Meglio scegliere le uova che sono state deposte da pochi giorni e sono indicate con la categoria A extra. Se le uova hanno già 20-25 giorni (calcolati dalla data di deposizione) è meglio non consumarle crude o poco cotte.
Per legge sulle uova, proprio sopra il guscio, viene impresso un codice alfanumerico e invece di leggere quello che è scritto a caratteri cubitali sulle confezioni e meglio imparare cosa ci racconta questo codice che non mente mai (salvo nei casi di frodi alimentari, ma quella è un’altra storia).
Ecco un esempio di questo codice: 0 IT 124 GE 004
Il primo numero del codice indica il tipo di allevamento:
– 0 corrisponde ad un allevamento biologico, dove le galline sono allevate all’aperto e sono nutrite solo con mangimi biologici e senza l’aggiunta di medicinali o sostanze artificiali.
– 1 corrisponde ad allevamento all’aperto ma senza attenzione a mangimi biologici e sostanze artificiali.
– 2 corrisponde ad allevamenti “a terra” che però vengono fatti in capannoni illuminati artificialmente, nessuna attenzione al mangime e con spazi limitati.
– 3 corrisponde ad allevamenti in gabbia, dove le galline vengono tenute in gabbie anguste e spesso vengono usate pratiche violente perché non possano ferirsi tra loro con artigli e becchi. Ovviamente queste uova sono anche quelle meno ricche di nutrienti perché le condizioni di allevamento sono fondamentali non solo per la salute e il benessere delle galline ma anche per la nostra.

Inutile che ti dica che le uova che prendo in considerazione sono quelle con il numero 0 oppure 1, purtroppo al supermercato le uova con il codice 0 sono molto difficili da trovare e non sempre riesco a passare dal negozio specializzato, ma evito rigorosamente le uova con il codice 2 e 3…
La seconda parte del codice alfanumerico ci dice da dove arrivano le galline, quindi IT per l’Italia.
Subito dopo si trovano 3 numeri che indicano il codice Istat del comune di produzione e ancora dopo c’è il codice della provincia di produzione.
L’ultima cifra composta ancora da 3 numeri indica il codice univoco dell’allevamento di provenienza.
Se hai comprato delle uova ma non sei sicura che siano fresche c’è un trucco che usavano le nonne per scoprirlo: metti in un recipiente un litro di acqua salata (con un cucchiaio di sale) a temperatura ambiente. Fai sciogliere il sale e metti nell’acqua l’uovo.
Se va a fondo vuol dire che è freschissimo, più invecchia e più tende a venire a galla, se affiora in superficie ci sono ottime probabilità che non sia più commestibile.
Questo trucco ha ovviamente anche una base scientifica, l’uovo vecchio resta a galla perché la camera d’aria che contiene aumenta man mano che il tempo passa rendendolo più leggero dell’acqua salata.

Dyson V6 Mattress: dichiaro guerra agli acari
By Casa Organizzata in ECO_genitori, ECO_logica, Post sponsorizzato No Comments Tags: acari, acari della polvere, allergie, aspirapolvere, divano, Dyson, elettrodomestici, imbottiti, materasso, Parassiti, sponsor, tappeti
 Oggi ti parlo di acari, quei microscopici parassiti che si annidano in ogni dove nelle nostre case!
Oggi ti parlo di acari, quei microscopici parassiti che si annidano in ogni dove nelle nostre case!
L’idea comune è che siano soprattutto nella polvere visibile, quella che si vede sui mobili e sui pavimenti, essendo visibile sembra facile eliminarla, si passa l’aspirapolvere o lo straccetto umido e poi via a lavare con i detersivi più aggressivi che conosciamo, così abbiamo l’idea che sia tutto “sterilizzato” e invece ci sbagliamo clamorosamente.
Togliere la polvere visibile va bene, disinfettare va bene ma meglio non esagerare, il problema è che gli acari si annidano soprattutto nei posti che noi amiamo di più e su cui ci stendiamo voluttuosamente: sugli splendidi tappeti, nei materassi, nei cuscini e nei morbidissimi divani su cui guardiamo la TV appisolandoci frequentemente (e non dirmi che non ti capita di appisolarti ripetutamente sul divano perché lo so che succede anche a te…).
Ma torniamo ai nostri acari, quei tremendi esserini si nascondono proprio dentro gli imbottiti e si nutrono delle scorie della nostra pelle (orrore massimo). Gli esperti dicono che in ogni materasso se ne possono annidare 2,2 milioni e ognuno di essi produce fino a venti escrementi al giorno.
Ed è proprio nella “cacca” degli acari che si annida il pericolo più grande (se non bastasse già lo schifo che ci assale a leggere queste cose): la cacca di acaro contiene una proteina che può farci venire delle importanti reazioni allergiche , le reazioni più frequenti sono asma, eczema e rinite allergica e ovviamente i più sensibili sono i bambini.
Sai quanti siamo in Italia ad essere allergici agli acari? I soliti esperti dicono che siamo 12 milioni e il peggioramento della sintomatologia è spesso collegata al contatto con il letto anche se non ce ne rendiamo conto e ci sembra assurdo passare l’aspirapolvere proprio sui materassi…
Insomma, tutto questo cappello introduttivo per raccontarti che ho provato il nuovissimo aspirapolvere cordless Dyson che è proprio nato per aspirare polvere e allergeni dai materassi, dagli imbottiti e dai tappeti.
Quando è arrivata la scatola la prima cosa che ho penato è che è proprio piccolo e leggero, per me che ho poco spazio e odio faticare con gli elettrodomestici a traino pesanti e ingombranti è perfetto questo V6 Mattress.


Dentro la scatola è tutto piccolo e compatto, gli accessori sono quelli che servono, niente di più e niente di meno: la mini-turbo spazzola, quella con le setole verdi, quella specifica per eliminare gli acari dagli imbottiti e due altre bocchette.
La cosa più importante è quella che non si vede: il Filtro aggiuntivo post motore che le particelle piccole fino a 0.3 micron come muffa, batteri, polline e fumo, il risultato è che gli aspirapolvere Dyson emettono aria più pulita di quella che respiriamo, niente a che vedere con gli aspirapolvere classici che sparano fuori sul retro oltre all’aria anche un sacco di particelle nocive, in pratica noi aspiriamo dal davanti e loro che le sparano dappertutto con l’aria emessa sul retro e rilasciano anche una gran puzza. Questo con Dyson non succede, niente puzza e niente porcherie escono più fuori.

Insomma, non stavo più nella pelle e cinque minuti dopo averla aperta mi sono messa a fare una prova sul campo: ho aspirato il lettino di mio figlio grande, tra l’altro lui ha un materasso nuovo comprato da pochi mesi..
Qui sotto puoi vedere quello che ho trovato dopo pochi minuti di aspirazione. Immediatamente dopo ho passato completamente il materasso semi-nuovo, poi mi sono messa ad aspirare quello di mio figlio piccolo e anche il mio matrimoniale e ho già messo in programma di rifarlo spesso, almeno una volta al mese ma aumentando la frequenza in estate e in autunno quando gli acari sono di più (anche questa cosa l’ho scoperta grazie agli esperti e mannaggia agli acari!).

C’è un’altra cosa che ho scoperto grazie agli studi degli esperti e che mi inquieta anche più degli acari: gli scienziati giapponesi hanno fatto delle ricerche specifiche sui materassi e hanno rilevato che più del 90% dei letti contiene acari ma soprattutto che più del 50% dei materassi presenta tracce di insetti come Psocoptera (che sarebbero quelli chiamati “pulci o pidocchi dei libri”), insetti della farina, bachi da seta, tarlo del tabacco, scarafaggio tedesco e scarafaggio americano.
Non credo che siamo a quei livelli qui a casa, però ho capito l’antifona, finché non impariamo a dormire su una tavola di legno bisogna aspirare tutti gli imbottiti con cura.
Scottature solari: unguento fai da te per ridurre il fastidio
By Casa Organizzata in ECO_bellezza, ECO_genitori, L'angolo del risparmio No Comments Tags: scottature, sole, spiaggia, vacanze, viaggi

Sole, mare, vacanze e altissimo rischio di scottature solari, siamo proprio nel periodo giusto per andare incontro a questo problema.
Ovvio che bisogna premunirsi con dei filtri solari ad alta protezione, ma poi è più facile a dirsi che a farsi, facendo i bagni in mare la protezione cala e qualche volta la scottatura arriva!
Quando mi succede ho un mio rimedio naturale che preparo al volo e che funziona sempre.
Se la persona colpita è un bambino o un anziano meglio fare una visita dal dottore di famiglia per farsi consigliare al meglio e se il medico ci rassicura che non ci sono pericoli ma la scottatura deve solo passare all’ombra ecco una ricetta per preparare un unguento riparatore per alleviare i fastidi.
Gli ingredienti sono naturali e hanno tutti proprietà emollienti, rinfrescanti e riparatrici della cute e la preparazione è facilissima, devi usare solo:
- succo di aloe (freddo di frigorifero)
- amido di riso
- olio essenziale di lavanda
In un barattolino di vetro sterilizzato metto 3 cucchiai di amido di riso, aggiungo succo di aloe quanto basta a formare un unguento fluido e morbido e poi ancora 1 goccia di olio essenziale di lavanda.
Amalgamando tutti gli ingredienti l’unguento che si forma è fresco e liscio.
L’ideale è spalmarlo delicatamente sulle scottature dopo aver fatto una doccia più fresca possibile e con la pelle ancora umida, con le scottature bisogna evitar di sfregarsi con asciugamani e salviette, dato che fa caldo meglio lasciare asciugare la pelle all’aria o tamponare poco e delicatamente con salviette di microfibra morbida.
Se ti avanza puoi conservare in frigorifero fino a 3-4 giorni e puoi ripetere l’applicazione ogni 3-4 ore circa dopo aver fatto un’altra doccia fredda per togliere eventuali residui dell’applicazione precedente.
Un’altra cosa da fare è ricordarsi sempre di bere tanto sia acqua che succo di aloe o di frutta non zuccherata ricca di vitamine, anche questo accorgimento aiuta a lenire più in fretta i sintomi delle scottature solari e fa tanto bene e finché la scottatura non è completamente passata bando al sole nel modo più assoluto.

11 regole contro lo spreco domestico di cibo
By Casa Organizzata in ECO_genitori, ECO_logica, Post sponsorizzato No Comments Tags: avanzi, sponsor, spreco
 Ma lo sai che lo spreco di cibo ci fa buttare ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo?
Ma lo sai che lo spreco di cibo ci fa buttare ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo?
Questi sono i numeri incredibili che riguardano lo spreco alimentare mondiale, la cosa ancora più incredibile è che di questa montagna in Europa ben il 42% dello spreco avviene nelle nostre case, il 39% nella produzione e solo il 5% tra distribuzione e vendita.
Quindi abbiamo la facoltà di ridurre sensibilmente lo spreco migliorando la gestione del cibo direttamente in famiglia, nel nostro piccolo possiamo fare tanto!
Vediamo cosa possiamo fare praticamente, 11 consigli facili per sprecare meno e risparmiare di più:
1. Compra solo il necessario
Lo so che le offerte dei supermercati, 3×2 e affini, sono allettanti ma se non hai una famiglia extra large spesso ti inducono a comprare più del necessario e lo spreco è probabile perché prima di poter consumare tutto arriva la scadenza.
Non lasciarti abbindolare e compra solo quello che sei sicuro di consumare in tempi ragionevoli.
2. Prepara accuratamente (e sempre) una lista della spesa
La lista della spesa, insieme al consiglio di non andare a fare la spesa quando sono affamata, è uno dei consigli a cui non rinuncio mai. Addirittura ho preparato una lista della spesa “ragionata” che stampo e compilo ogni settimana e l’ho anche messa a disposizione qui sul blog, la puoi scaricare da questo post e poi mettiti ad usarla regolarmente anche tu.
3. Pianifica i pasti della settimana in anticipo
Insieme alla lista della spesa da scaricare e stampare del punto precedente io uso sempre il planning per pianificare menu settimanali di famiglia, anche questa cosina utile la puoi scaricare qui gratis e poi usarla per evitare gli sprechi ma anche il panico dell’ultimo minuto, quando tutti stanno tornando a casa e tu non ha nessuna idea di cosa preparare per cena…
4. Tieni sotto controllo le date di scadenza
Ecco qui un altro planning che più utile non si può, quello che ho preparato per organizzare il freezer e tenere sotto controllo le date i scadenza di tutto quello che contiene, ovviamente si può usare uguale identico anche per il frigorifero e la dispensa.
Lo puoi scaricare qui e poi compilarlo religiosamente ed appuntarlo sulla porta del frigorifero, così non scapperà più una scadenza per nessun motivo e sarà anche più facile preparare i menu settimanali usando per prime le cose più datate.
5. Conserva ogni cibo nel modo giusto
C’è quello che deve essere conservato in dispensa fino all’apertura e poi riposto in frigo, quello che può restare in dispensa ben chiuso anche dopo l’apertura e poi quello che deve andare immediatamente in rigo ed essere consumato in tempi brevi.
Impariamo a conoscere le caratteristiche di quello che compriamo e facciamone tesoro, per tutti i dubbi le modalità di stoccaggio e conservazione sono scritte sulle etichette, anche loro da leggere, seguire e tenere a mente.
6. Impara a mettere gli alimenti nel frigorifero nel modo giusto e alla giusta temperatura
Anche il frigorifero ha un suo ordine ben preciso e non tutti sono uguali, quindi istruzioni alla mano impariamo qual è il ripiano adatto per ogni cosa e quali sono le temperature di riferimento, in questo modo non possiamo più sbagliare.
Occhio anche a tenere ben separati i cibi cotti da quelli crudi e di tenere la temperatura del frigorifero mai superiore ai 4-5 gradi, se in estate ho dubbi sui gradi effettivi raggiunti all’interno faccio tesoro del termometro apposito, in questo modo so sempre che è tutto ok.
7. Congela quello che non riesci a consumare subito
Alimenti surgelati e congelazione casalinga possono salvarti dallo spreco, lo sapevi? Persino un’azienda come Findus sta promuovendo la campagna iFREEZE per cercare di limitare questo spreco parlando sia della surgelazione industriale che della congelazione domestica all’Expo.
I dati oggetivi dello spreco in Italia sono questi:
- si sprecano mediamente 450 euro per famiglia ogni anno!
- il risparmio consentito dalla surgelazione/congelazione può essere del 47%, quindi 210 euro all’anno
Facciamo buon uso della congelazione e dei cibi surgelati e se hai bisogno di consigli ne ho scritti un bel po’ in questi articoli.
8. Impara le ricette che ti permettono di riutilizzare avanzi e scarti
Negli ultimi anni sono usciti un sacco di blog e di libri che insegnano a riutilizzare scarti e avanzi, né più né meno di come facevano le nostre nonne che erano molto più accorte di noi e non sprecavano niente.
Ti lascio qui sotto una selezione dei libri a tema che preferisco.
9. Controlla e pulisci regolarmente la dispensa per evitare infestazioni di insetti
Formiche, farfalline, vermetti e insetti vari possono infestare la dispensa!
L’unico modo per evitarli è imparare a conservare nel modo giusto e controllare e pulire regolarmente i ripiani.
10. Controlla e pulisci regolarmente il frigorifero per evitare la contaminazione di muffe e batteri
Idem per il frigorifero, anzi è ancora più importante non lasciare cibi in cattivo stato di conservazione ma eliminarli immediatamente e pulire regolarmente con acqua, aceto e oli essenziali antibatterici (perfetto il limone) pareti, ripiani e guarnizioni.
11. Se mangi fuori porta a casa gli avanzi
Ristorante, paninoteca ma anche il bar, quando andiamo a mangiare fuori ricordiamo di chiedere sempre un sacchettino per portare a casa gli avanzi, quella che si chiama comunemente “doggy bag” è un piccolo passo per evitare gli sprechi.
Io porto via anche le bottiglie non terminate, buttare le bevande è sempre uno spreco da evitare.
Lo sai che puoi fare in casa il pesto fresco, congelarlo e poi averlo pronto e perfetto come appena fatto tutto l’anno? Scopri come QUI=> https://www.casaorganizzata.com/2014/04/come-congelare-il-pesto-fatto-in-casa-per-averlo-sempre-pronto/Findus. Il Sapore della Vita e Your Brand Camp stanno promuovendo una campagna a favore dei cibi surgelati e congelati (in casa) che si chiama #iFREEZEPerchè? Per educare le famiglie a limitare lo spreco di cibo, in un anno 450 euro per famiglia se ne vanno in fumo in questo modo ma il risparmio possibile con surgelazione/congelazione è addirittura del 47% che sono 210 eurini.
Posted by Casa Organizzata on Mercoledì 8 luglio 2015



