Se ti è capitato di comprare qualcosa e, solo dopo, capire che non era quello che cercavi, sai che sul diritto di recesso e su quello che è possibile rendere per un ripensamento c’è un bel po’ di confusione.
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Problemi con operatori telefonici o Pay TV? Come risolvere facilmente
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Nei mesi scorsi ho cambiato operatore telefonico, poco dopo ha cambiato operatore telefonico anche mia mamma.
Viaggi e vacanze: diritti che devi conoscere se parti in aereo
By Casa Organizzata in Varie No Comments Tags: diritti, vacanze, viaggi
Cosa devi fare se trovi un cane abbandonato?
By Casa Organizzata in Varie No Comments Tags: animali domestici, cani, diritti, gatti
Questo è un blog profondamente “animal friendly”, se mi segui da un po’ ormai l’hai capito!
Bonus ristrutturazioni: cose da sapere e documenti necessari
By Casa Organizzata in Varie No Comments Tags: bonus ristrutturazione, diritti
La dichiarazione dei redditi si avvicina, sia per il 730 che per la dichiarazione di chi è persona fisica ma non è dipendente o pensionato, e quindi bisogna fare il punto della situazione sule detrazioni e i bonus fiscali.
Come fare il testamento biologico e dove depositarlo
By Casa Organizzata in Varie No Comments Tags: diritti, vita pratica
Il 14 dicembre 2017 è stata finalmente approvata la legge sul biotestamento o testamento biologico, se non hai ancora capito come funziona l’argomento cerco di fare un po’ di chiarezza.
Mensa scolastica non più obbligatoria: idee per la schiscetta di bambini e ragazzi
By Casa Organizzata in Controcorrente, ECO_genitori, Menu No Comments Tags: bambini, diritti, lunch box, mensa, pranzo, ragazzi, schiscetta, scuola
Sul web, e sui social in particolare, impazza la polemica per la sentenza della Corte d’Appello di Torino che ha accolto la richiesta di alcuni genitori perché i figli potessero usufruire del refettorio e l’assistenza durante il tempo mensa pur portando il cibo da casa e non usufruendo del servizio mensa comunale.
Richiesta accolta e diritto valido per tutti gli alunni e i genitori d’Italia dall’inizio di questo anno scolastico grazie all’avvocato Giorgio Vecchione che ha preso in carico questa battaglia vincendola per tutti i genitori.
Non si sa come reagiranno le scuole ma finalmente potremo scegliere se usufruire del pasto a pagamento oppure no. Le condizioni delle mense scolastiche sono spesso pessime nella qualità e nelle diete proposte e i costi per la mensa sono alti, soprattutto per chi ha più di un figlio, quindi ben venga la libera scelta.
Personalmente sono molto felice, la considero una grande vittoria e avrei voluto che venisse fuori anni fa.
Le scuole si devono organizzare ma anche noi i genitori che abbiamo deciso di usufruire della schiscetta portata da casa abbiamo bisogno di alcune idee per preparare e confezionare al meglio il cibo per i pargoli di tutte le età.
Sono qui a preparare questa summa come un blocco degli appunti per me e per te.
La prima cosa da scegliere è il contenitore giusto, a scuola non è possibile riporre il proprio cibo nel frigorifero come succede in ufficio, quindi il tutto deve essere refrigerato.
Questa Lunch Box Termica costa solo 8,50 (è scontata) su Amazon e contiene tranquillamente un box di plastica con il cibo, una mattonella refrigerante di quelle piccole e piatte e alcuni snack o frutta per la colazione nella parte laterale.
E’ compatta in modo da non occupare troppo spazio nelle cartelle già troppo piene.
In alternativa ho trovato la Lunch Box Buon Appetito di Giostyle che costa circa il doppio ma è rigida, ha dei colori più carini per i bambini (ed essendo in plastica può essere abbellita all’esterno con gli adesivi 😉 ) e ha anche un vassoio interno con le posate di plastica lavabile.
Lo spazio interno è simile ma l’ingombro in cartella è un po’ più grande.
Ci sarebbe anche la possibilità di acquistare una Lunch Box che si riscalda attaccandola alla presa elettrica ma ovviamente non va bene per i bambini più piccoli per la sicurezza, mentre i ragazzi difficilmente avranno a disposizione la presa elettrice quindi meglio optare per cibi freddi oppure per una schiscetta di quelle classiche che mantengono il caldo per circa 4 ore, come questa di acciaio inox con la borsa termica a corredo. Il costo cambia decisamente (siamo sui 30 euro) ma è una soluzione ottima.
Per refrigerare il cibo, nelle lunch box che non mantengono il calore, ci vogliono delle piastre piccoline o dei ghiaccini da tenere in freezer alla sera e avere belli freddi al mattino nel contenitore.
I ghiaccini come questo a 12 bolle sono leggeri e maneggevoli, si possono piegare a piacere e infilare anche in un piccolo spazio in un angolo della lunch box.
In alternativa si possono usare queste mini piastre rigide, tengono la temperatura per più tempo ma pesano un pochino di più.
Valuta pro e contro e decidi il tipo di refrigerante che va meglio per te, io non ho ancora deciso!
Dopo contenitore e ghiaccini è il momento di pensare a cosa metterci dentro.
Perfette insalatone miste, frittate, torte di verdure, insalate di riso e di pasta, frittelline fatte in forno e tante altre cose.
Per non finire mai le idee ci sono anche vari libri, tra i più belli ci sono Schiscetta Perfetta e Schiscetta Sfiziosa. Idee e ricette rapide per la pausa pranzo.
Libri diversi ma sono due libretti completamente diversi con ricette diverse, io li ho già messi nel mio carrello su Amazon.
Qui sul blog le ricette che vanno bene nella lunch box sono un bel po’, comincia da qui:
La torta di nocciole senza glutine
L’insalata caprese con la bufala
L’insalata di fagioli e cipollotti
Treni in ritardo? I viaggiatori hanno diritto al rimborso in ogni caso
By Casa Organizzata in Varie No Comments Tags: diritti, trasporti, treno, viaggi
Ti è mai capitato di prendere il treno e di perdere presto le speranze di vederlo arrivare in orario?
A me è capitato tante volte, l’ultima l’inverno scorso in una giornata spruzzata di bianco in cui i treni erano tutti in un ritardo vergognoso.
Una sentenza della Corte di Giustizia Europea (sentenza n.509/11 del 26 settembre 2013) ha stabilito che le società di trasporti devono rimborsare parte dei biglietti anche in caso di ritardi per “causa di forza maggiore” quindi non ci sono più scuse per maltempo, scioperi e altre cause che non dipendono direttamente da inefficienze dell’azienda stessa.
Le clausole che negano il rimborso dei biglietti per queste evenienze sono quindi diventate clausole vessatorie, NTV-Italo e Trenitalia hanno finalmente adeguato i loro contratti, invece Trenord non ancora e l’associazione Altroconsumo sta monitorando la situazione perché anche questa azienda lo faccia al più presto.
In ogni caso ricordati che se ti capita un ritardo di qualsiasi genere mentre prendi il treno hai diritto ad avere un rimborso pari al 25% del prezzo del biglietto se il ritardo è compreso tra 60 e 119 minuti oppure pari al 50% del prezzo del biglietto se il ritardo è superiore a 120 minuti.
Foto di Kholodnitskiy Maksim
Diritti del malato: diritto al consenso informato prima di ogni intervento chirurgico
By Casa Organizzata in Controcorrente, Varie No Comments Tags: chirurgia, diritti, malato, ospedale, sanità
Oggi voglio parlare di ospedali e di interventi chirurgici…
Sai che spesso ti racconto quello che mi succede o che noto tra amici e conoscenti, per riflettere insieme, trarre insegnamenti utili e non fare gli stessi sbagli, questo è proprio un caso così, basato sull’esperienza di un amico e di suo padre ultraottantenne ma in ottima forma.
Quest’uomo ha cominciato ad avere qualche piccolo disturbo, ha lasciato passare alcuni mesi prima di andare dal medico e quando finalmente ha fatto l’esame diagnostico adatto ha scoperto di avere un piccolo tumore.
Indirizzato da un conoscente che aveva appena vissuto un’esperienza simile si è recato dal chirurgo “luminare” della nostra zona per quel tipo di tumori, e fin qui tutto bene.
Visita dello specialista e prescrizione di ulteriori esami per stabilire l’entità del problema e già messo in lista d’attesa per un intervento.
Intervento che è avvenuto solo poche settimane dopo i primi esami diagnostici, quindi ottima tempistica ma l’asino è cascato sulla comunicazione tra medico, paziente e familiari.
Nei giorni scorsi c’è stato l’intervento ma né il paziente, né il mio amico né gli altri parenti stretti sapevano nulla dell’entità di questo intervento, dei rischi e delle possibili conseguenze o alternative. Loro non hanno insistito a chiedere per paura di “scocciare” gli operatori, ma il medico non li ha minimamente informati, anzi non li ha neppure incontrati o contattati in alcun modo, né loro né il papà.
La mattina dell’intervento il mio amico ha salutato il padre prima dell’intervento senza sapere neppure la durata ipotizzata…
Il consenso informato pare sia stato portato al papà ultraottantenne la sera precedente da un altro medico del reparto e facilmente liquidato in mezzo ad altre chiacchiere, senza alcuna spiegazione tecnica comprensibile per quella persona.
Io trovo questa cosa gravissima e lo dico non solo da paziente ma anche da operatore sanitario, forse non sai che ho una laurea in scienze infermieristiche anche se ormai sono alcuni anni che non esercito più proprio perché non mi piace per niente come va la Sanità in Italia, di lavorare in questo modo non me la sentivo più!
Ti ho raccontato cosa NON dovrebbe mai fare un medico professionale, ora ti racconto cosa deve sempre fare un medico coscienzioso e che non voglia rischiare di beccarsi una bella denuncia…
Prima di tutto c’è da dire che il consenso informato deve essere appunto “informato”, comprensibile per il paziente in relazione al livello culturale e alle capacità di comprensione e deve comprendere:
1. diagnosi, prognosi, prospettive terapeutiche e possibili conseguenze dell’intervento
2. modalità e rischi dell’intervento
3. esperienze e casistica dell’unità chirurgica
4. rischi e benefici della terapia proposta
5. casistica e opinioni citati in letteratura medica sulla modalità terapeutica proposta
6. tecniche e/o terapie alternative
Ma non è finita qui, il paziente deve essere informato del fatto che il consenso dato può essere da lui revocato in qualsiasi momento e che se gli vengono altri dubbi può chiedere in ogni momento (e deve ottenere) ulteriori informazioni.
Ed è recente una sentenza della Corte di Cassazione, la n. 19220 del 20 agosto 2013, che ricorda ancora una volta che non basta la firma sul modulo del Consenso Informato se non c’è un rapporto personale con il malato in procinto di subire un intervento chirurgico per offrire tutte le informazioni che ho elencato sopra.
Aggiungo un’ultima nota professionale: anche se siamo sempre indotti a pensare di essere noi che “rompiamo” con le nostre domande a medici e infermieri questo non è vero, chiedete sempre e non fermatevi davanti ai paletti messi apposta per scoraggiare, chiedendo informazioni puntuali e precise si esercita solo un sacrosanto diritto e sono i “professionisti” che non vogliono darle a mancare ad un loro preciso dovere deontologico oltre a violare le leggi in vigore.
Purtroppo è un malcostume tutto italiano, chi ha avuto a che fare con medici e ospedali nel resto d’Europa potrà confermarvi che negli altri paesi anche il luminare più importante si reca personalmente al letto del paziente per spiegare tutto e rispondere a tutte le domande: senza farsi attendere, senza sbuffare e senza trattare il malato come un deficiente.
Da settembre 2013: non vi possono staccare il contatore se contestate una bolletta ingiusta
By Casa Organizzata in L'angolo del risparmio, Varie No Comments Tags: bollette, diritti, elettricità, famiglia, gas
Eccomi qui che ti parlo di un’altra notizia importante per noi consumatori che non è stata battuta da nessuna parte o quasi, esattamente come quella relativa alle assicurazioni auto di cui ti ho parlato qualche giorno fa…
Dal primo settembre 2013 l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha regolamentato la questione delle contestazioni di bollette ingiuste e le modalità con cui il gestore del servizio può bloccare la fornitura e l’erogazione di gas ed elettricità alle famiglie.
La delibera in questione è la 67 del 2013 è chiarisce che la società che gestisce il servizio non può più staccare il contatore se pima non ha risposto al reclamo scritto presentato dai consumatori.
Quindi l’iter in pratica diventa questo: noi consumatori dobbiamo presentare un reclamo scritto e la società ha 40 giorni di tempo dal momento in cui riceve il reclamo per valutare ogni singolo caso e rispondere (sempre per iscritto) al consumatore.
Le società che non rispettano questa normativa deve versare al cliente un indennizzo automatico direttamente sulla bolletta per ogni giorno di sospensione non giustificata del servizio di fornitura.
Ma c’è di più: le stesse regole valgono anche per chi dimentica di pagare una bolletta, prima di staccare la fornitura la società DEVE inviare un sollecito scritto all’utente e poi si hanno 15 giorni di tempo (prima i giorni erano solo 10) per pagare la bolletta insoluta e sistemare le cose.
Per tutte le informazioni c’è il numero verde dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas che vedete qui sotto.