Qualche mese fa, poco dopo il lockdown, avevo parlato di quanto il periodo che abbiamo passato chiusi in casa abbia fatto capire tante cose sul nostro “nido” a tutti noi.
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Cashback World: cos’è e perchè mi piace #IoRipartoDalRisparmio
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Come guadagnare buoni Amazon gratis: 5 sistemi sicuri e testati
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Compro spesso su Amazon, sono un’affezionata cliente da molti anni di qualsiasi genere di prodotti.
Come mettere da parte mille euro in un anno
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Come insegnare ai bambini l’economia e il valore dei soldi
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Quando ero bambina bramavo una paghetta da amministrare in autonomia mentre mio padre non ne voleva sapere.
Non sono mai riuscita a convincerlo.
Invece come mamma penso che sia estremamente importante che i bambini prendano confidenza già da piccoli con i concetti dell’economia e con il valore ed il significato dei soldi.
Al giorno d’oggi sono abituati ad avere troppo senza fatica e senza attese, cerchiamo di offrirgli tutto quello che desiderano appena lo desiderano ma questo non fa che confonderli sul valore delle cose e su come funziona l’economia, anche quella familiare.
Una delle cose che mi sono prefissata come genitore è di parlare con i miei bambini, di dirgli sempre la verità spiegandogliela in modo che possano capirla per quanto piccoli, di rispondere alle domande (anche quelle in cui le risposte mi sembrano poco adatte alla loro età) nel modo più franco e leale possibile.
L’economia però è difficile anche per noi grandi, è difficile capire come funzionano i soldi, rispondere solo alle loro domande spontanee non basta, tante parole passano nelle conversazioni familiari, i bambini le sentono ma magari non è il momento di fare domande e così le conosco ma non ne capiscono il significato.
Pensa che ci sono due disegni di legge in esame in questo periodo proprio per cominciare ad insegnare ai ragazzi l’educazione finanziaria.
Ma è importante cominciare anche in famiglia, per favorire un corretto rapporto con il denaro già da piccoli, ecco qualche suggerimento:
1. dopo la paghetta il regalo più utile è un salvadanaio, è bellissimo il classico porcellino ma per capire che risparmiando il gruzzoletto cresce l’ideale è un salvadanaio trasparente o di quelli che hanno le tacche con le cifre o quelli con il contatore digitale.
Dopo aver scelto il salvadanaio giusto, bisogna insegnare che di ogni gruzzoletto che arriva, bisogna scegliere una parte che si può spendere liberamente e un’altra da mettere dentro il salvadanaio, per metterla da parte ed accumularla, per risparmiare o per esaudire in seguito un desiderio più grande.
2. Giocate insieme al mercato, comprando e vendendo.
Io lo facevo spesso, lo facevo persino in spiaggia con la mia nonna, ogni pietra era un ortaggio e io vendevo e davo i resti, per finta, ma l’ideale è farlo anche con le monete vere per imparare a conoscerle e a fare le equivalenze tra monete grandi e monetine.
3. Spiegagli come funziona la banca.
Loro pensano che basti andare in banca per farsi dare soldi senza limitazione e senza sforzo, stessa cosa con bancomat a carte di credito.
Purtroppo non è così, raccontarglielo gli farà perdere l’aura di magia ma gli farà acquisire consapevolezza per capire che i soldi non nascono sugli alberi ma devono essere sempre guadagnati con il lavoro e il “saper fare”.
4. Decidi l’importo della paghetta e lasciagliela gestire in autonomia
È il modo giusto per capire che rapporto ha con il denaro e per fargli imparare il rapporto tra entrare ed uscite ed il valore del risparmio.
Intervieni solo raramente con dei consigli e degli spunti di riflessione. Osservali.
I miei figli hanno solo un anno di differenza ma ognuno ha un rapporto con il denaro completamente diverso rispetto al fratello, uno è già un risparmiatore ed amministra il gruzzolo con grande maestria per potersi concedere qualche sfizio più costoso ogni tanto.
L’altro dilapida con grande facilità le piccole somme e non avrebbe mai niente da parte.
5. Andate a comprare insieme
Fate la lista della spesa insieme, andate insieme a comprare in modo attivo dividendovi la lista e magari pagando anche in modo separato, lasciandogli contare i soldi e i resti, l’esperienza è la miglior maestra.
6. Proponi il progetto GRANDE! di BPER Banca alle maestre dei tuoi bambini.
GRANDE! è il progetto di BPER Banca dedicato alle scuole primarie, per insegnare ai bambini come funziona l’economia, si può richiedere gratuitamente il kit didattico composto dal gioco da tavolo “La valle di Parsimonia”, la guida per gli insegnanti e la possibilità di partecipare ad un concorso a premi per la classe. C’è anche il sito internet grande.bper.it dedicato alle famiglie con i cartoni animati ed altre curiosità ed informazioni sull’economia.
Noi abbiamo giocato insieme con il gioco da tavolo, ci siamo divertiti ed è stato molto istruttivo anche per me, il percorso permette di pescare le carte del “banco quiz” con tante domande e risposte interessanti del presente e della storia dell’economia, oppure di finire sulle caselle bianche dove si possono leggere delle altre curiosità, ad esempio: lo sapevi che le monete più antiche del mondo sono quelle cinesi, erano anche le più morbide perché fatte interamente di seta!
Questo post è offerto da BPER Banca.
Maternità 2015: guida a bonus e agevolazioni
By Casa Organizzata in L'angolo del risparmio, Varie 1 Comment Tags: agevolazioni, bonus bebè, gravidanza, legge, mamme, maternità, neomamme, neonati, risparmio, soldi
Per questo 2015 grandi novità per mamme e neomamme.
Il governo con i provvedimenti contenuti nella Legge di Stabilità 2015 e nel Jobs Act ha annunciato cambiamenti per la tutela della maternità per le famiglie e le lavoratrici.
Io ormai sono praticamente fuori da questi aiuti perché i miei bambini sono cresciuti a vista d’occhio!
Se tu hai bimbi piccoli o sei in attesa ti racconto quello che c’è in ballo da questo gennaio e poi mi piacerebbe sentire nei commenti se ti sembrano provvedimenti utili o se potevano essere studiati meglio.
Bonus Bebè 2015
Questo è il provvedimento che è stato annunciato come il più importante.
Sono 960 euro all’anno (circa 80 euro al mese) oppure una cifra raddoppiata, a seconda del reddito complessivo del nucleo familiare, erogata dall’INPS per ogni figlio nato o adottato a decorrere dal 1° gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2017 per i primi tre anni del bambino per tutte le neomamme italiane, le neomamme che hanno la cittadinanza di uno Stato Membro dell’UE e risiedono in Italia e anche le neomamme che hanno cittadinanza extracomunitaria con un regolare permesso di soggiorno e residenza in Italia.
Ricapitolando i requisiti reddituali e le cifre degli assegni mensili sono:
– reddito complessivo inferiore a 25.000 euro ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) per l’assegno da circa 80 euro al mese
– reddito complessivo inferiore a 7.000 euro ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) per l’assegno da circa 160 euro al mese
– nessun limite di reddito per le famiglie numerose, cioè dal quinto figlio in poi.
La domanda va presentata direttamente all’INPS in via telematica dopo la nascita del bambino
L’ultima buona notizia è che il Bonus Bebè 2015 non fa cumulo con il reddito irpef e viene erogato anche a chi già prende il bonus di 80 euro dedicato ai lavoratori dipendenti.
Voucher Maternità Inps
Questo è un provvedimento dedicato alle lavoratrici che decidono di rinunciare ai 6 mesi di maternità facoltativa in favore del servizio di baby sitting o per pagare i servizi per l’infanzia pubblici o privati accreditati.
L’assegno corrisponde a 600 euro mensili per un massimo di 6 mesi e possono presentare la domanda (sempre all’INPS entro il 31 dicembre 2015) le neomamme:
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dipendenti del settore pubblico
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dipendenti del settore privato
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parasubordinate o libere professioniste iscritte alla gestione separata Inps
Il pagamento avviene direttamente alla struttura prescelta nel caso degli asili oppure con il sistema dei buoni di lavoro (i cosiddetti voucher) nel caso si scelga la babysitter.
Indennità di maternità
E’ il periodo che va da 2 mesi prima del parto a 3 mesi dopo il parto, oppure se ne fai richiesta puoi usufruirne dall’ultimo mese prima del parto ai 4 mesi successivi.
Se hai una gravidanza a rischio certificata questo periodo di astensione può essere esteso per tutta la durata della gravidanza e poi fino ad un anno del tuo bimbo.
Durante questo periodo percepisci un’indennità di maternità da parte dell’INPS (sostituisce la tua normale retribuzione) che corrisponde all’80% della tua retribuzione giornaliera abituale.
Se sei una lavoratrice autonoma l’INPS calcolerà l’80% della retribuzione giornaliera stabilità per la tua categoria di appartenenza.
Hai diritto a questa indennità anche se fai parte della gestione separata, l’importante è che tu abbia versato almeno 3 mesi di contributi negli ultimi 12 mesi.
Se la mamma non c’è per i più svariati motivi questa indennità può prenderla anche un papà solo con affidamento esclusivo ed è ovviamente valida anche per le adozioni.
Le mamme che hanno avuto un figlio ma non hanno i requisiti per richiedere l’indennità di maternità possono presentare domanda per l’Assegno di maternità dello stato o per l’Assegno di maternità dei comuni entro i 6 mesi dalla nascita del figlio o del suo ingresso in famiglia in caso di adozione.