Cellule del tessuto cordonale: la nuova frontiera delle staminali

Nei giorni scorsi ho avuto dei problemi di salute e sono finita all’ospedale.

Niente di irrisolvibile, ma quando finisco in mezzo a persone che stanno male non riesco a non pensare a quante malattie gravi ci sono e ci affliggono.

Alcune sono come la mia, risolvibili in tempi più o meno brevi, altre invece non sono così facili da guarire, molte diventano croniche, molte richiedono interventi rischiosi e molte sono incurabili.

Tanti di questi disturbi più gravi si possono curare con le cellule staminali, quasi non ci credevo quando ho letto quante sono, l’elenco completo si trova qui ed è stato stilato dal Ministero della Salute.

Tra quelle più tristemente note ci sono leucemie, linfomi, talassemie, aplasie midollari e le immunodeficienze congenite.

E’ un elenco che dovremmo conoscere tutti per capire quanto le cellule staminali del cordone ombelicale sono importanti ed evitare in futuro di buttarle via al momento del parto.

Nel 2015 sono nati nel nostro paese poco meno di 500 mila bambini e il dato allarmante è che la maggior parte dei cordoni ombelicali non sono stati conservati e sono persi per sempre.

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La cosa certa è che al momento della nascita quel piccolo concentrato di miracolose cellule staminali non dovrebbe essere sprecato e invece succede molto frequentemente.

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Io quello dei miei due figli l’ho sprecato, per ignoranza mia e per mancanza di informazioni da parte delle strutture ospedaliere a cui mi sono rivolta.

Per evitare di farlo ancora nel 2016 bisogna informarci, dobbiamo farlo noi mamme e papà in modo da non arrivare al momento del parto senza un piano anche per questo aspetto.

Praticamente il cordone ombelicale può essere donato per un futuro uso eterologo, ma le strutture sono ancora poche in Italia e l’elenco delle strutture lo puoi trovare qui, oppure conservato per un uso autologo in una banca estera. La percentuale per trovare un donatore con le cellule staminali eterologhe è di 1 su 40mila, nel caso di donazione tra consanguinei è di 1 su 4.

Per non arrivare all’ultimo momento e non avere più il tempo di decidere cosa fare e come farlo la cosa migliore è attivarsi intorno alla 30ma settimana di gravidanza per informarsi sulla trafila e sulle analisi che è necessario fare.

Compilati i moduli e fatte le analisi e ricevuto il nulla osta dal Ministero della Salute si può andare tranquille in ospedale.

Questo post è offerto da Famicord, Banca del Cordone Ombelicale e Centro di Ricerca e di Sperimentazione Medica.

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