economia
Recensione buoni prodotti: dentifricio biologico protezione totale alle 5 erbe
By Casa Organizzata in ECO_bellezza, ECO_genitori, ECO_logica, L'angolo del risparmio 2 Comments Tags: buoni prodotti, denti, dentifricio, eco-bio, ecologia, ecomamme, economia, prodotti, recensioni
In passato ti ho già parlato della linea BIO distribuita dai supermercati In’S e questa volta sono contentissima di aver trovato un nuovo prodotto che non delude, oltre ai 4 o 5 già commercializzati.
Non so da quanto l’hanno messo in vendita ma io l’ho visto negli ultimi giorni di dicembre, si tratta di un dentifricio biologico con un INCI completamente naturale e tutto a “semaforo verde” per il Biodizionario salvo il “limonene” che è giallo e viene considerato allergenico ma che è comunque contenuto degli oli essenziali naturali.
Non contiene schifezze e non contiene neppure fluoro, per questo è perfetto anche per i bambini.
Ecco qui sotto l’INCI completo per maggiore chiarezza:
AQUA
GLYCERIN
SORBITOL
CALCIUM CARBONATE
HYDRATED SILICA
XYLITOL
SILICA
TITANIUM DIOXIDE
SODIUM MYRISTOYL SARCOSINATE
SODIUM METHYL COCOYL TAURATE
AROMA
XANTHAM GUM
ZINC PCA
THYMUS VULGARIS LEAF EXTRACT*
MENTHA PIPERITA LEAF EXTRACT*
ROSMARIUNUS OFFICINALIS LEAF EXTRACT*
JUNIPERUS COMMNIS LEAF EXTRACT*
SALVIA OFFICINALIS LEAF EXTRACT*
MALELEUCA ALTERNIFOLIA LEAF OIL*
THYMUS VULGARIS OIL*
AMMONIUM GLYCYRRHIZATE
LIMONENE
La consistenza è leggermente più fluida dei dentifrici industriali classici, il sapore e il profumo sono molto delicati ma la cosa più bella oltre ai componenti tutti buoni è il prezzo.
Non so se hai guardato i prezzi dei dentifrici biologici e verdi nei negozi specializzati o da NaturaSì, si rischia di pagare 5 o 6 euro un tubetto.
Questo dentifricio costa 1,59 euro, meno di quelli del supermercato pieni di composti chimici a semaforo rosso per il biodizionario.
Per me è decisamente promosso, provalo e raccontami cosa ne pensi nei commenti.
Autoproduzione: video ricetta del detersivo fluido fai da te per lavastoviglie
By Casa Organizzata in ECO_genitori, ECO_logica, L'angolo del risparmio, Youtube 1 Comment Tags: autoproduzione, detersivi, detersivi ecologici, detersivi fai da te, eco-bio, ecologia, ecomamme, economia, faidate, lavastoviglie, ricette naturali, video, youtube
Oggi avevo promesso di realizzare il video per una delle mie ricette storiche, quella del detersivo fluido per la lavastoviglie che ho ideato nel lontano gennaio 2009 ma che va sempre fortissimo, anzi che è scopiazzata in ogni dove addirittura in televisione con le stesse identiche dosi e gli stessi oli essenziali che ho consigliato io nella ricetta originale.
Ovviamente si guardano bene dal dire da dove hanno preso l’ispirazione ma noi lo sappiamo già perché ne abbiamo la prova nel post originale che si trova QUI
Ingredienti facilissimi, è una ricetta economica e veloce perché lo sai che io non ho tempo da perdere in gesti inutili e soprattutto in componenti di cui non so pronunciare il nome senza che mi si attorcigli la lingua!
Quegli ingredienti lì li lascio ai chimici e a chi ha soldi e tempo da sprecare, se sei d’accordo con me guardati il video qui sotto che ti racconto come con solo:
– acqua calda
– bicarbonato
– sapone di Marsiglia
– qualche goccia di olio essenziale
ho creato un detersivo meraviglioso che non inquina, che profuma e che mantiene la mia lavastoviglie perfetta da oltre 14 anni (eh si ormai è proprio una vecchietta…).
Come dico sempre le cose semplici spesso sono le migliori e fanno anche risparmiare bei soldini, buona visione.
IO NON STIRO: 8 strategie per ridurre il tempo destinato a stirare
By Casa Organizzata in Controcorrente, ECO_genitori, ECO_logica, L'angolo del risparmio 1 Comment Tags: ecomamme, economia, ferro da stiro, lavare, lavatrice, NON STIRO, risparmiare, risparmiare tempo, risparmio, stirare
Di post miei su quanto sia utile ridurre (o eliminare) il tempo dedicato a stirare è pieno il blog.
Oggi voglio riunire varie strategie e renderle facili facili da leggere, con un bell’elenco a punti sintetici, e da mettere in pratica per ridurre fino al 90% il tempo dedicato a stirare, e così si risparmiano anche soldini limitando il consumo di energia elettrica.
Ecco la mia mappa del tesoro in 10 punti:
1. Fai attenzione quando acquisti l’abbigliamento di famiglia.
Ci sono tessuti che hanno bisogno di meno cura per quanto riguarda le pieghe, scegliendo bene al momento di comprare ottengo un bel risparmio di tempo in fase di lavaggio.
Però anche facendo attenzione agli acquisti non rinuncio alle fibre naturali che prediligo, il trucco è cercare quelle elasticizzate se possibile.
2. Compra un buon ferro da stiro.
“Chi più spende meno spende” è un proverbio che è ben pensato, me ne rendo conto sempre di più soprattutto in tema di elettrodomestici.
Scegliere un buon ferro da stiro che sia maneggevole ma anche veloce a scaldarsi e con un buon corollario di funzioni avanzate mi semplifica un bel po’ la vita quando c’è qualche capo che devo per forza stirare.
3. Compra una buona lavatrice e scegli i programmi giusti.
Come sopra e anche qui me ne sto rendendo conto sulla mia pelle, attualmente ho una lavatrice che fa schifo e questo mi complica un bel po’ le cose e non solo per quanto riguarda lo stiro.
In ogni caso è bene scegliere programmi ben tarati sul tipo di sporco e sena esagerare con la temperatura, scegliendo la centrifuga al massimo sui 600-700 giri e senza riempire troppo il cestello, ricorda che il peso della biancheria raddoppia o triplica (a seconda dell’assorbimento di acqua del tessuto) quando è bagnata.
4. Chiudi cerniere e bottoni prima del lavaggio.
Questo è un accorgimento che ha una doppia utilità: preserva le cerniere, che così non si rovinano, ed evita che i capi si storcano tutti durante lavaggio e centrifuga, se succede purtroppo stirare diventa indispensabile!
5.Stendi bene appena la lavatrice ha finito.
Non lasciare i capi in lavatrice quando è finito il lavaggio, stendili immediatamente ben stesi sul filo, se sono capi di abbigliamento come camicie, giacche e magliette la cosa migliore è metterle ben appese su stendini
6. Prima di stendere stendi sbatti bene i capi.
Mentre stendi sbatti bene i capi in modo da stendere le pieghe mentre sono umidi e poi stendi come ho scritto nel punto 5 qui sopra, vedrai che differenza.
7. Piega subito appena ritiri dallo stendino.
Appena togli la roba stesa piegala, se sono cotoni e tessuti elasticizzati e non troppo spessi si fa in frettissima, se invece sono tessuti più pesanti come quelli di asciugamani e tovaglie basta piegare con cura schiacciando un po’ le pieghe con le mani e impilare nell’armadio.
8. Usa uno spruzzino per stirare più in fretta.
Ci sono alcuni capi di bucato che è necessario stirare per forza, ad esempio le temutissime camicie, in questo caso tieni sempre uno spruzzino di acqua a portata di mano e prima di passare il ferro bagna leggermente il tessuto, vedrai che le pieghe vengono via in un baleno e lo stiro si velocizza al massimo, questo è un trucco delle nostre nonne, che la sapevano lunga
E tu che fai?
Ti sei già convertita al NO STIRO?
Recensione buoni prodotti: capsule caffè Serrano
By Casa Organizzata in L'angolo del risparmio, Varie 8 Comments Tags: buoni prodotti, caffè, economia, macchina del caffè, recensioni, risparmiare, risparmio
Nei giorni scorsi ti ho raccontato, e ti ho mostrato con un video, che è possibile ricaricare le capsule delle macchinette del caffè Nespresso.
Avrei voluto farti assaggiare il risultato ottimo ma non riesco a farti sentire neppure il profumo.
Poi ieri sono capitata al discount In’s e ho trovato queste capsule, compatibili con le macchine Nespresso, al prezzo di 1,99 euro per una confezione da 10 capsule, un ottimo prezzo.
Sono sempre alla ricerca di buoni prodotti a prezzi adeguati e e mi sono detta che era proprio il caso di provarle queste capsule.
Ce ne sono due varietà, questa che ho acquistato con l’aroma delicato e un’altra con un aroma più deciso.
Tornata a casa ho pranzato e ho voluto provarle immediatamente e così è nato questo nuovo post delle Recensioni buoni prodotti, questo caffè non è solo economico ma è anche buonissimo e molto molto cremoso.
Per me promosso a pieni voti e pare che lo stabilimento di produzione sia lo stesso del caffè Vergnano.
Ovviamente del caffè Serrano ci sono anche le cialde e il caffè macinato normale (infatti ne ho approfittato per prenderne anche un barattolo per la mia mamma).
Se lo trovi provalo e poi vieni a raccontarmi cosa ne pensi nei commenti.
** Le opinioni espresse in questa rubrica sono assolutamente personali e del tutto scollegate da sponsorizzazioni o da accordi (economici o di altro tipo) con le ditte citate **
Risparmiare: come ricaricare le capsule di caffè all’infinito
By Casa Organizzata in ECO_genitori, ECO_logica, L'angolo del risparmio 12 Comments Tags: caffè, capsule di caffè, ecologia, ecomamme, economia, idee, macchina del caffè, risparmiare, risparmio
Oggi ti voglio raccontare un’idea geniale.
Forse in passato ti ho raccontato che una delle mie debolezze sono le macchinette per il caffe con le capsule, ne ho tre e medito sempre di comprarmene un’altra.
So che non sono ecologiche ma proprio non riesco a resistere!
Con questo trucchetto di oggi le ho fatte diventare molto più ecologiche ed economiche e posso usarle senza sentirmi troppo in colpa anche quando bevo il caffè
C’è un sistema semplicissimo per ricaricare le capsule con il caffè normale, quello della moca, evitando di buttare ogni volta una capsulina vuota in plastica o alluminio. Il risparmio per il portafoglio è enorme e contemporaneamente anche l’impatto per il pianeta si riduce quasi completamente perché i “vuoti” possono essere riutilizzati all’infinito o quasi.
Il procedimento è facilissimo e per mostrartelo ancora meglio ho preparato uno dei miei video lampo, 3 minuti in tutto.
Il risultato ha stupito anche me che sono proprio una fissata, il caffè fatto con la capsula ricaricata è anche più buono di quello fatto con le capsule originali, quando l’ho bevuto non ci potevo credere, cremoso e dolce come piace a me e con la mitica schiuma chiara e densa in superficie, provare per credere.
Clicca qui sotto per vedere il video dove ti spiego tutto e poi nei commenti raccontami cosa ne pensi, buon caffè…
Recensioni buoni prodotti: Bio Shampoo Biologico di Laboratorio Verde
By Casa Organizzata in ECO_bellezza, ECO_genitori, ECO_logica, L'angolo del risparmio 1 Comment Tags: buoni prodotti, capelli, eco-bio, ecomamme, economia, prodotti, recensioni, shampoo
Era un sacco di tempo che non scrivevo una Recensione Buoni Prodotti, anzi troppo tempo!
Rimedio subito con uno shampoo in cui mi sono imbattuta quasi per caso sabato scorso, BIO Shampoo Biologico per tutti i tipi di capelli prodotto da Laboratorio Verde e commercializzato nei discount (italiani) a marchio In’s.
L’inci è ottimo, c’è un unico bollino rosso non particolarmente rilevante e pare che sia addirittura Fabrizio Zago a collaborare con Laboratorio Verde per la formulazioni di questi prodotti, che infatti hanno ottenuto il certificato ICEA – Eco Bio Cosmesi.
INCI:
Chamomilla recutita flower water*, Cocamidopropyl beatine, Coco-glucoside, Xanthan gum, Canaga odorata flower oil*, Hydrolyzed rice protein, Guar hydroxypropyltrimonium chloride, Linum usitatissimum seed oil*, Tocopheryl acetate, Benzyl alcohol, Sodium dehydroacetate
* ingrediente prodotto da agricoltura biologica
Dopo questa premessa arriviamo al prezzo, punto ancora più interessante: 300 ml. di shampoo eco-bio e con l’inci tutto vegetale costano 1,49 euro.
La consistenza è simile a quella del gel di semi di lino e il profumo è quasi impercettibile, tanto che può tranquillamente essere addizionato di oli essenziali adatti al proprio tipo di capello.
I principi attivi principali sono le proteine del riso, che hanno effetto riparatore e volumizzante, e l’olio di semi di lino con azione nutriente, lucidante e districante.
Prima di raccontarvelo ho voluto provarlo di persona e devo dire che sono rimasta strabiliata, ho dovuto fare la schiuma due volte perché l’ho volutamente provato su capelli molto sporchi e per vedere che effetto avrebbe fatto sui miei capelli ingestibili.
Sono morbidissimi, soffici e anche un po’ più voluminosi, quindi ha passato l’esame alla grande senza aggiunte.
Prossimamente aggiungere un olio essenziale per fare un’ulteriore prova ma il mio consiglio è di provarlo assolutamente, buono biologico ed economico, una meraviglia.
Della stessa linea ci sono anche il sapone liquido e il gel doccia, appena li provo ti racconto anche quelli…
** Le opinioni espresse in questa rubrica sono assolutamente personali e del tutto scollegate da sponsorizzazioni o da accordi (economici o di altro tipo) con le ditte citate **
La pila ha fatto l’ossido: come recuperare un apparecchio elettrico ossidato
By Casa Organizzata in ECO_logica, L'angolo del risparmio, Varie 8 Comments Tags: apparecchi elettrici, ecologia, economia, pile
Questa mattina ho acceso la TV e quando ho schiacciato il tasto del telecomando non è successo niente!
Ho pensato che la pila si fosse consumata, apro lo sportelletto e trovo dentro una delle due pile completamente ossidata e così, su due piedi, mi ha colto il panico.
Tra l’altro solo poche settimane fa mi è successa la stessa cosa con la fotocamera di uno dei miei figli, stessa scena ed entrambe le pile erano alcaline e non particolarmente vecchie…
Per fortuna in entrambi i casi sono riuscita a recuperare integralmente gli apparecchi elettrici con un po’ di calma e qualche trucchetto, così ho pensato di raccontarti come fare se ti succede la stessa cosa e non vuoi buttare via l’apparecchio che ha preso l’acido.
Non si riescono a recuperare tutti ma buona parte si e quindi tentare è meglio che buttare.
Prima di tutto mettiti un paio di guanti di lattice, il liquido delle pile può essere corrosivo e non fa bene se toccato a mani nude.
Togli le pile dall’apparecchio con i guanti, fasciale in un foglio di carta e mettile da parte per buttarle negli appositi contenitori per le pile esaurite, attenzione che non possano essere trovate da animali domestici e bambini.
Dopo aver eliminato le pile bisogna pulire i contatti metallici, per farlo la cosa migliore è uno spazzolino a setole rigide (ad esempio un vecchio spazzolino da denti o uno scovolino).
Prima pulisci bene i contatti con lo spazzolino asciutto, se la patina bianca o rugginosa viene via bene senza lasciare residui puoi provare immediatamente a inserire nuove pile e provare il funzionamento.
Se l’apparecchio non funziona neppure con le pile nuove, oppure se i contatti non sono ancora ben puliti ci sono altri due step che puoi tentare: spruzza un po’ di alcool denaturato sullo spazzolino e spazzola ancora energicamente ma facendo attenzione a non rovinare i contatti.
Lascia asciugare bene l’alcool e riprova con le pile nuove.
Se funziona tutto ok, se ancora non va puoi tentare l’ultima carta: nei negozi di ferramenta vendono degli spray appositi che servono per pulire i contatti elettrici, prova ancora a pulire e a rimettere le pile nuove.
Nel mio caso il telecomando che è molto meno delicato è ripartito immediatamente, è bastato spazzolare e togliere l’ossido con lo spazzolino asciutto.
La fotocamera molto più delicata è ripartita dopo una spazzolata vigorosa con l’alcool…
Obsolescenza programmata: quello che compriamo è progettato per rompersi?
By Casa Organizzata in Controcorrente, ECO_logica, Varie No Comments Tags: attualità, casa, consumi, ecologia, ecomamme, economia, elettrodomestici, famiglia, obsolescenza programmata
Ieri ho letto un articolo molto interessante su Focus di questo mese, se vi capita tra le mani sfogliatelo e a pagina 14 soffermatevi su “Fatti per rompersi”…
Il tema è la teoria sull’obsolescenza programmata degli oggetti che compriamo ogni giorno, in particolare elettrodomestici che oggetti elettronici, ma anche lampadine, collant e tanto tanto altro.
Questo “segreto di Pulcinella” va a collegarsi perfettamente su quello che ho scoperto e scritto in Frullatore a immersione: segreti per comprarlo, usarlo al meglio e mantenerlo a lungo.
Ci sono fior di studi e ricerche che hanno dimostrato che l’obsolescenza programmata non è cosa recente e che non è solo una specie di teoria complottistica.
Scommetto che ti sei accorta anche tu che le cose sembrano durare sempre meno man mano che andiamo avanti con la tecnologia, anche se sembra un controsenso.
Noi italiani siamo ancora molto indietro anche su questi pensieri, invece in Germania in Francia ed altri paesi del nord Europa sono fiorite tante iniziative non solo per studiare il fenomeno, ma anche per porvi rimedio, anche perché oltre all’enorme costo per le famiglie c’è un costo ancora più grave, quello per l’ambiente!
Un’idea molto interessante sono i “Repair Cafè” ideati da Martine Postma, dei luoghi dove portare gli elettrodomestici rotti per imparare ad aggiustarli da sé con l’aiuto e gli attrezzi di tecnici ed volontari.
In Francia e in Svizzera stanno studiando leggi apposite per combattere l’obsolescenza programmata, ad esempio con l’obbligo per le aziende di sostenere i costi dello smaltimento dei loro prodotti guasti.
Tu cosa ne pensi?
Frullatore a immersione: segreti per comprarlo, usarlo al meglio e mantenerlo a lungo
By Casa Organizzata in Controcorrente, ECO_logica, L'angolo del risparmio 8 Comments Tags: casa, ecologia, ecomamme, economia, elettrodomestici, famiglia, frullatore, idee, obsolescenza programmata
Il frullatore ad immersione in casa mia non manca mai, è un piccolo elettrodomestico che mi facilita un bel po’ la vita e soprattutto d’inverno con le zuppe ne faccio un uso frequente.
Purtroppo usandolo abbastanza spesso in questi anni ne ho fusi un bel numero, l’ultimo ancora qualche settimana fa.
Al momento di ricomprarlo però ho deciso di analizzare bene sia quello rotto ed interrogarmi sul perché tende a rompersi sempre appena termina il periodo di garanzia e come fare per comprare quello più robusto e per mantenerlo al meglio durante l’uso.
Quindi in queste settimane mi sono fatta la solita “cultura sul campo” e ho imparato tante cosine e piccoli segreti sia per sceglierlo sia per usarlo allungandogli la vita invece di accorciargliela, ti racconto quello che ho scoperto perché sono sicura che ti sarà molto utile sia se ne hai già uno in casa, sia se devi acquistarlo nuovamente.
Prima di tutto mi sono soffermata sui materiali esterni, la parte della testa che mettiamo nei cibi per frullarli è molto meglio se è in acciaio, così anche con cibi caldi o acidi non c’è nessun tipo di rischio che rilasci sostanze potenzialmente dannose per il nostro organismo.
I produttori sicuramente fanno le cose per bene scegliendo i materiali che in questo momento sono ritenuti innocui, ma com’è già successo per biberon al bisfenolo, e tanti altri materiali, non è detto che in futuro non si scopra che in realtà rilasciano particelle tossiche, con l’acciaio il rischio è ridotto al minimo.
Passando alla meccanica interna i frullatori ad immersione hanno un perno in acciaio con delle alette che va ad innestarsi dentro una rotella dentata di materiale plastico e qui sorgono i problemi…
L’acciaio a contatto con la rotella di plastica e con le sollecitazioni del motore “mangia” i denti della rotella stessa ed ecco che dopo pochi anni di usura l’apparecchio si rompe e bisogna cambiarlo (forse si può anche tentare una riparazione ma spesso il costo è più alto rispetto ad un nuovo acquisto) ed è quello che mi succede spesso.
Analizzando l’interno di tutti i frullatori ad immersione che ho trovato nei negozi mi sono accorta che nessuno ha pensato di mettere una rotella di acciaio al posto di quella di plastica, risolvendo il problema alla radice.
Chissà se qualche azienda che li produce mi legge e ha il coraggio di fare questa minima modifica producendo un elettrodomestico che non si rompe in continuazione!
Però se le rotelle sono tutte uguali non sono tutti uguali i perni di acciaio e guardando bene questi perni si può capire quali sono più a rischio e scegliere invece quelli migliori, ora ti spiego come e te lo faccio vedere con alcune fotografie esplicative.
Prima di comprare guardate bene i perni di acciaio all’interno, se hanno le alette belle grandi e ben formate si incastrano meglio e più in profondità e ci sono meno probabilità che spannino i denti della rotella di plastica.
Se le alette sono piccole e poco pronunciate il rischio di consumare i denti della rotella in plastica è molto più alto.
Anche se avete deciso di acquistare online perché il prezzo per lo stesso identico modello è molto più basso che nei negozi vicino a voi (come ho fatto io!), fatelo ma prima fatevi un giro nei negozi fisici per guardare bene il meccanismo perno-rotella e anche per provare ad aprirlo e chiuderlo, ce ne sono alcuni tipi molto meno comodi in questo senso e spesso sono anche di marche blasonate.
E vi lascio anche un ultimo consiglio se lo usate prevalentemente per le zuppe calde come me: io spesso arrivo a casa e imbastisco una zuppa di verdure fresche in 30 minuti, però quando arriva il momento di frullare le verdure cotte non ho il tempo di far raffreddare la minestra.
In questo modo, con l’acqua bollente, la plastica della rondella interna a contatto con il metallo caldo del perno rischia di rovinarsi di nuovo in breve tempo, anche se la scelta all’acquisto è stata ottimale.
Allora ho pensato a come risolvere anche questo problema e così preparo la zuppa con le verdure con poca acqua (ne metto un po’ meno di metà altezza della pentola) e quando la verdura è cotta aggiungo acqua fredda nella pentola, in questo modo ho sempre la quantità di zuppa giusta alla fine ma posso usare il frullatore ad immersione con la minestra solo tiepida, poi riprendo il bollore e aggiungo pasta, riso o cereali e termino la cottura.
Uh che voglia di minestra calda che mi è venuta, vado a mangiarmene un po’, buon appetito