Dai grandi spazi al monolocale: i trucchi mentali per sopravvivere al cambiamentoSei tornata single e devi trasferirti in una casa più piccola? Hai un figlio che è cresciuto e va a vivere da solo passando dalla casa grande di mamma ad un microscopico monolocale? La crisi ti obbliga a rivedere la sistemazione familiare e ti costringe a pensare ad un ridimensionamento anche di casa?

Appena inaugurata la pagina dedicata ai Guest Post oggi ospito già un articolo che parla di come affrontare il cambiamento ed è scritto da una professionista, la dottoressa Miolì Chiung Ching Wang psicologa clinica.

Buona lettura.

Inizio di un periodo da single di ritorno, uscita dalla casa dei genitori, cambio di città per motivi lavorativi: sono solo alcune delle cause che possono portare a trasferirsi tra le pareti di un monolocale.

Gli slogan da grande magazzino che affermano l’importanza di sapersi organizzare per riuscire a sopravvivere in uno spazio piccolo dicono il vero solo in parte: l’organizzazione è fondamentale, ma a volte non è un risultato così facile da raggiungere.

Ecco quindi qualche consiglio utile per chi ha intenzione di adattarsi anche mentalmente a questo importante cambiamento:

  • Spazio ai colori: i colori aiutano la psiche e la memoria. In che modo possono essere utilizzati per abituare la mente a una vita in spazi piccoli? Per esempio scegliendo un colore per ogni cassetto, in modo da ritrovare con più facilità la biancheria piuttosto che le pentole.

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  • È più facile tenere pulito che pulire: quante volte vi hanno ricordato questa massima? Senza dubbio tante. Se vi siete appena trasferiti in un monolocale e magari non avete tanto tempo per seguire le incombenze domestiche potete affidarvi a uno dei segreti del metodo giapponese Kaizen, al quale sono legati i successi industriali della Toyota. Miglioramenti piccoli ma costanti, che permettono di osservare un risultato ottimale quasi senza accorgersene. Questo significa che è importante dedicare almeno dieci minuti al giorno alle pulizie, in modo da non trovarsi nei guai nei giorni non lavorativi, quando magari si decide di organizzare una cena speciale, e ci si accorge di avere la casa sottosopra.

  • Viva lo sport: se non avete mai praticato seriamente sport è il momento giusto per iniziare! Non nascondetevi dietro al fatto che il metabolismo veloce è dalla vostra parte e non prendete come scusa il lavoro frenetico. Vivere in un monolocale senza dedicare qualche ora della giornata a un processo di scarico emotivo attraverso l’esercizio fisico, significa non prestare la giusta attenzione al benessere mentale.

  • La coppia e gli spazi: il monolocale è la capanna per due cuori? Prendetevi almeno una sera a settimana da passare con gli amici senza la presenza del partner. In questo modo diventerà più facile coltivare i propri spazi sia fisici sia psicologici!

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Sopravvivere tra le pareti di un monolocale si può! Sì, anche in maniera divertente! Basta ricordare che la nostra mente è sempre l’alleata migliore quando si tratta di aprirsi a cambiamenti anche molto importanti.

La Dottoressa Miolì Chiung Ching Wang nasce a Milano all’inizio dei ruggenti anni ‘80. Cresce sotto la Madonnina tra la passione per il mare, per i libri e per la cucina. 
Dopo la laurea in psicologia clinica conseguita nel 2006 presso l’Università Bicocca e l’iscrizione all’albo degli psicologi nel 2008, perfeziona il suo profilo professionale attraverso numerosi corsi e master, formandosi anche come psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e come esperta di Metodo Feuerstain. Nel 2009 fonda lo Studio Salem, un progetto di ampio spessore incentrato sul benessere psicologico dell’individuo, dai processi di prevenzione fino a tutto quello che riguarda la cura